I materiali più semplici
rappresentano una grande potenzialità per trasformare le nuove architetture in
fusioni innovative tra matericità antiche e tecnologie avanzate.
Il progetto
della serra Bioclimatica per il nuovo Parco per l’Agricoltura di Milano ha
rappresentato l’opportunità per sperimentare l’utilizzo della terra cruda, un
antico materiale edilizio che per le sue proprietà fisiche ed estetiche ben si
sposa con un luogo la cui vocazione è quella della natura coltivata.
La terra cruda ha un fortissimo
legame con l’ambiente e con l’uomo, con la sua manualità e creatività:
utilizzata sin da tempi remoti per la costruzione di abitazioni lontane, oggi
riacquista attualità diventando un interessante materiale da costruzione in
ambito bioedilizio, soprattutto per le sue caratteristiche fisiche. L’argilla,
materiale base per la costruzione di murature in terra cruda, possiede un’elevata
plasticità, che rende la terra cruda facilmente lavorabile. Inoltre la sua
massa consistente conferisce a questo tipo di murature elevato comfort termico,
riducendo le dispersioni invernali e un eccessivo riscaldamento estivo.
All’interno della serra la terra
cruda è utilizzata per la costruzione di un muro dai profili inclinati, che
funge da quinta alla solette distribuite a differenti altezze e contenenti la
biblioteca e la mediateca. Visivamente il muro sembra sorreggerle, ma la sua
funzione primaria è in realtà quella di parete di accumulo. Internamente il
muro è sorretto da pilastri, anche se di per sé il materiale presenta buone
proprietà portanti.
Alle qualità precedentemente
descritte, si aggiungono anche un buon isolamento acustico e una notevole
traspirabilità, che agevola l’azione regolatrice dell’umidità interna, evitando
eccessi sia di aria secca che umida.
Un materiale semplice da usare
anche per la sua reperibilità: disponibile praticamente quasi ovunque, rende i
costi di trasporto vicini allo zero; il suo ciclo di vita si chiude con
altrettanta attenzione per l’ambiente in quanto, una volta smaltito, il
materiale può essere riportato alla sua naturale umidità e restituito all'ambiente d’origine.
A livello energetico, la
lavorazione della terra cruda richiede circa l’1% di quella richiesta da
tecniche più moderne quali, ad esempio, la realizzazione del calcestruzzo.
La bellezza di questo materiale
risiede anche nella molteplicità delle sue colorazioni, conseguente alla
diversa provenienza geografica: la presenza di argille differenti conferisce
così tonalità calde e sature, tra loro facilmente accostabili con effetti di
notevole gradevolezza estetica e tattile.
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