Fare agricoltura dentro la città significa adattare la coltivazione ad uno spazio che deve fungere da filtro tra la città costruita e quella verde. Partendo da questa consapevolezza lo spazio dell'ex macello non poteva che essere occupato da un'agricoltura ibrida, diversa da quella estesa della campagna ed ugualmente differente da quella urbana del piccolo orto di città.
Da qui l'idea di "invadere l'area" con dei grandi orti rialzati di dimensione minima 10m x 10m, che oltre a sembrare una buona forma di mediazione per un nuovo modo di fare coltivazione in città, risultano anche vantaggiosi sotto l'aspetto produttivo.
Sollevare l'orto di alcune decine di centimetri da terra permette infatti di coltivare ortaggi con maggiore produttività; un orto di questo tipo permette inoltre di proteggere maggiormente le coltivazioni dai parassiti durante l'estate e di ripararle dal freddo nel periodo invernale.
Questa tipologia di orto può essere inoltre facilmente protetta con una copertura o con una serra smontabile e rimontabile nei differenti periodi del ciclo produttivo.
Sembrerebbero molti i motivi che rendono la pratica del'orto rialzato preferibile a quella del classico orto a terra: prima tra queste la qualità del terreno, che rimane più fertile poichè non soggetto al calpestio continuo dell'uomo; le piante inoltre, rialzate da terra, possono ricevere più luce durante il periodo invernale e il terreno riscaldarsi più velocemente, rendendo più rapida la germinazione e la crescita degli ortaggi.
Un orto di questo tipo rende inoltre più favorevole la gestione delle colture, in quanto, se posizionato ad un altezza adeguata, permette di controllarlo con minore sforzo fisico.
A questi vantaggi si uniscono quello di aver e un terreno maggiormente ordinato e quindi drenato.
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